Aggiornato 10 ore fa Marco Plutino Professore di diritto costituzionale UNICAS e riformista Elisabetta Villa via Getty Images La scomparsa di Calasso ci lascia orfani di un grande saggista, raffinato intellettuale e di un organizzatore culturale, sulla scia di Bazlen, ormai leggendario. Egli è appartenuto a una genia di scrittori-critici che danno fama all’Italia nel mondo, e che se finora non sono riusciti ad avere il Nobel per la letteratura singolarmente, pur avendone tutti i titoli, lo meriterebbero senz’altro tutti insieme come contributo peculiarmente italiano alla cultura mondiale. Non fanno parte di una corrente letteraria, non sono neanche molto affini tra loro, hanno sicuramente una cultura politica e filosofica molto variegata, ciascuno è o è stato impegnato in un riparato e certosino lavoro artigianale. Ma hanno in comune l’essere autori che riscrivono e fanno rivivere, in maniera particolarmente creativa, gli innumerevoli miti del passato (dall’India vedica ai miti omerici, tra i molti) e che creano i miti dei nostri tempi (dal mito asburgico ai nuovi “miti” quotidiani), lanciando uno sguardo unico e originale sul nostro passato e sulla nostra attualità, e indicando una traccia per il futuro.