a Caro direttore, le polemiche infernali sulla riforma della giustizia sono giunte fino in Paradiso. Per capirne di più, Sant’Ivo di Bretagna, protettore dei magistrati e degli avvocati, ha convocato Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e Alfredo Biondi, fresco di Purgatorio, che si è presentato con la maglia del Genoa. «Ma quale riforma della giustizia!» - chiosa il Divo con il suo sorriso ironico - «Noi romani potremmo dire "quel pasticciaccio brutto di via Arenula, sede del Ministero"...». E Cossiga, di rimando, togliendosi le ultime cuffiette della Apple: «Con la scusa dell’Europa che altrimenti senza questa riforma non ci dà i soldi, Draghi sta portando avanti una mera cura palliativa, altro che riforma seria...». A.: «Tu, Francesco, ce l’hai da sempre con Draghi. Lo avevi pure accusato di svendere le aziende pubbliche». C.: «Già, mi sono anche fatto un po’ di Purgatorio per quelle critiche, ora che in Terra lo stanno santificando». A.: «Nessuno però ricorda che questo nuovo Santissimo di Palazzo Chigi l’ho scoperto io, portandolo alla direzione generale del Tesoro». E Biondi, da toscanaccio pisano: «Se se lo fossero ricordato non l’avrebbero mica santificato... certo che, Giulio, di guai ne hai fatti! Le leggi che hai varato contro pentiti e mafiosi hanno aperto una stagione giustizialista che non è più finita. E te l’hanno fatta pure pagare come ti avevo pure avvertito...». A.: «Non ho rimpianti. Del resto, qui in Paradiso non potevo mica arrivare in carrozza e comunque un po’ di calvario terreno mi ha fatto bene, se non fosse stato per il dolore arrecato a Livia, di cui tra qualche giorno ricorre l’anniversario della morte, ma anche ai miei ragazzi... in ogni caso, Francesco, della Cartabia che mi dici?».