(spray rosso su un muro a san Lorenzo, Roma) 31 luglio 2004 Nero. Mi faccio avanti, dal più buio dei sonni, e mi trovo circondato da medici: sento il loro vigore, tenuto a stento sotto controllo, come la sovrabbondanza dei loro peli corporei; e il tocco ostile delle loro mani ostili: mani di medico, così forti, così pulite, così aromatiche. Quando mi hanno messo sulla barella ho dato un calcio a un carabiniere. Pensava fossi svenuto, mi stava vicino, era troppo invitante, ho caricato la gamba come una molla, tutti stavano attorno alla mia testa, al busto, le dita sul collo per sentire le pulsazioni, una garza srotolata attorno alla fronte, le voci, il blu dei lampeggianti sui visi, lâho preso in pieno petto con la suola dello scarponcino, la pelle bianca della bandoliera sâè macchiata di terreno e polvere, il carabiniere ha emesso come uno sbuffo ma non è caduto.