Flusso di coscienzaTom Waits, quando il ribelle è diventato il cantore dei perdenti romantici
Talento narrativo, grandi melodie, interpretazioni irregolari e sublimi. In Small Changes del 1976, il cantante americano celebra gli outsider che popolano la notte con la sua voce «intinta nel whisky, lasciata ad asciugare al sole e poi messa sotto dalle ruote di un’automobile». In questo disco le composizioni diventano fascinose, gli arrangiamenti magistrali, l’orchestra usata per dare un tocco di classe a quel mondo capovolto, nel quale il perdente sopravvive con dignità. Read&Listen
Tom Waits, Small change
Diciamolo subito: negli anni 70 (perché, dopo?) non c’è nessuno in giro come Tom Waits. In pura teoria sarebbe un cantautore, in fondo suona il piano e scrive e canta le sue canzoni. Ma le ambientazioni delle canzoni che scrive, e la maniera in cui le canta, sono anomale, molto più vicine a un poeta beat che getta i suoi